การพึ่งพาพา

Il mondo continua a spingerlo, a esigere, perché quello che ha fatto non è bastato. Genio, miliardario, playboy, filantropo, ma non è bastato, non è mai bastato. Tony Stark era stanco. Ma aveva un pianeta da proteggere, anche se tutti lo deridevano ogni volta che si parlava della prospettiva di invasioni aliene. Poteva contare sulle dita di una mano quante persone si fidava, il che era scoraggiante, ma poi, cosa c'era di nuovo? Oppure, In cui Tony, in realtà, non intende conquistare il mondo. ...purtroppo, tutti gli altri si sono persi quella particolare nota. [divergenza graduale dal canone, a partire dalla fine di Iron Man 3. In cui è l'autocoscienza di Tony, piuttosto che il suo sistema di supporto, a diventare una creatura criptica nel corso della Fase II.]

“Molto particolare, ma leale. Adatto alla magia illusionistica e ai giochi di inganno.” La bacchetta di Regolo predice il suo futuro in un solo respiro quando ha appena undici anni. Anno Uno: Dipendenza Regolo si sentiva molto giovane mentre guardava il suo fratello maggiore. “Perché l’hai fatto?” “Ti stavo proteggendo,” rispose semplicemente Sirius. “Non puoi proteggermi da tutto.” “Vedremo.” Oppure: Provenendo da una famiglia come la loro, forse non era così sorprendente che Regolo e Sirius fossero un po’ dipendenti l’uno dall’altro. Ma entrare a Hogwarts spingerà Regolo a navigare da solo in un mondo di nuovi amici, una società al di là di quella dei suoi genitori, e sogni di uno strano lago con una luce verde brillante che lo chiama.

In cui Selina trova Jason che cerca di rubare le gomme di Batman e si offre di rendere le sue dita appiccicose ancora più appiccicose, Bruce trova Tim che lo fotografa e pensa che un orfano possa prendersi cura di un ragazzo abbandonato, e i ragazzi imparano che la vita è molto più facile quando c'è un altro aiutante in giro con cui parlare.

Jisung lo bacia prima ancora che Minho avesse la possibilità di rialzarsi. Labbra ardenti, disperate, dita che scivolavano sotto l'orlo della camicia di Minho senza esitazione. Minho si inarca contro di lui, piega la testa all'indietro, permettendo alle labbra di Jisung di vagare. Forse lo farà adesso. Morderà Minho. Berà da lui. Le gambe di Minho si indeboliranno, le ginocchia cederanno e smetterà di sentirsi troppo pesante per le sue stesse ossa. "Non ti morderò nel mezzo del mio salotto, tesoro," Jisung gli striscia i denti sulla gola, stuzzicandolo. (OPPURE: Jisung è un vampiro; Minho si lascia andare.)

Kakashi non aveva mai creduto nei compagni, come suo padre gli aveva spiegato prima di suicidarsi. Non aveva mai creduto a una parola di quello che quell'uomo aveva detto. Finché non la vide. Finché non la incontrò. L'adorabile bambina che leggeva un libro ben oltre la sua comprensione. Lui le apparteneva. L'avrebbe protetta quando non sarebbe stata in grado di proteggersi da sola. Lei era la sua casa. Non Konoha. A lui non importava se quel villaggio andasse a fuoco. A causa delle azioni del Terzo, avrebbe potuto essere lui ad appiccare l'incendio, e ridere come un pazzo nel farlo. Ma invece, se ne andò. ~🤍~ Questa è una versione alternativa di "Mine" che più o meno risponde alla domanda: che cosa sarebbe successo se Kakashi fosse stato un po' più squilibrato, e avesse accettato il suo compagno fin dall'inizio? Non è necessario leggere "Mine" per leggere questo, ma lo pubblicherò molto più sporadicamente di "Mine". Se "Mine" usciva una volta a settimana, questo uscirà una volta al mese. Inoltre, questo SPOILERIZZA "Mine", quindi leggete a vostro rischio.

Cosa sarebbe successo se Floyd avesse finalmente raggiunto il suo punto di rottura? Cogliendo la prima opportunità che gli si presenta, Floyd prende in mano la situazione e trasforma con forza i gemelli in troll, ma ha intenzioni puramente positive solo verso uno di loro.