Sei stata la mia musa per molto tempo
Non ci sono molti casi in cui Henry affermerebbe di avere un vocabolario colorito. Infatti, probabilmente potrebbe elencarli sulle dita di una mano: quando persone spregevoli dicono le cose più bigotte, quando il droghiere locale ha esaurito le scorte di Jaffa Cakes nel minuscolo corridoio internazionale, quando si annoia e si rifugia nella scrittura di poesia omosessuale nel suo taccuino Moleskine con una penna stilografica come qualche studioso letterario innamorato del diciottesimo secolo.
E ora, quando gli viene assegnato un lavoro che non vuole fare. Cioè, preferirebbe pubblicare detta poesia alle implacabili, spietate masse di internet piuttosto che essere a questo lavoro.
“Ma che cazzo mi stai prendendo in giro.”
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Oppure, quando Rolling Stone nomina Alex Claremont-Diaz come la stella nascente numero uno da tenere d'occhio, Henry ha l'unica responsabilità di fotografarlo per la copertina. Il che, in verità, non sarebbe un problema—è un'incredibile opportunità—eccetto che Henry non si fida di quel birbante di stare a meno di tre metri da lui da quando è successo L'Incidente™.
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